DAVID DI DONATELLO 2024

I tre vincitori
e gli altri premi

Paola Cortellesi al suo esordio alla regia si è aggiudicata % David di Donatello. Il suo film è l'unico fra i più premiati ad avere avuto successo al botteghino

 

La 69a edizione dei David di Donatello è andata in onda in diretta su Rai1 nella serata di venerdì 3 maggio negli studi di Cinecittà, nell’ambito di una cerimonia condotta da Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, ed ha visto il trionfo di Io capitano di Matteo Garrone, che ha battuto la grande favorita della vigilia, Paola Cortellesi.

Il film di Garrone si è aggiudicato infatti sette premi. C’è ancora domani di Paola Cortellesi di premi se ne è aggiudicati sei e cinque sono andati a Rapito di Marco Bellocchio.  Questi i tre film più premiati della serata.

«Io capitano» di Matteo Garrone

Io capitano di Matteo Garrone si porta a casa il David di Donatello per miglior film, miglior regista, miglior autore della fotografia Paolo Carnera, miglior montaggio Marco Spolentini, migliori effetti visivi -Vfx con il Supervisore Laurent Creusot e il producer Massimo Cipollina, miglior produttore Archimede, Rai cinema, Pathé, Tarantula e miglior suono per la presa diretta Maricetta Lombardo, per il Montaggio del suono Daniela Bassani e per le Creazione suoni Mirko Perri Mix Gianni Pallotto.

«Questo film racconta le storie di chi non viene ascoltato  ̶  spiega il regista romano  ̶  è stato fondamentale fare questo film con chi ha vissuto realmente quella odissea contemporanea. Anche sul set ho avuto la fortuna di lavorare con le comparse che avevano fatto quel viaggio e mi aiutavano e mi sono ritrovato spesso a codirigere con loro. Mi sono sentito regista ma anche spettatore», dice ancora Matteo Garrone.

«Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno fatto il film con me, anche gli attori Seydou Sarr e Moustapha Fall e se il film  è arrivato così lontano è grazie alla loro interpretazione straordinaria e intensa e vera». Conclude con un appello: «Credo che nelle scuole sia ora di iniziare a insegnare cinema perché è importante che arrivi ai giovani».

«C’è ancora domani» di Paola Cortellesi

Paola Cortellesi in una scena di «C'è ancora domani»Era la protagonista annunciata della serata dei David di Donatello, Paola Cortellesi, ed è stata la prima a salire a ritirare una statuetta per C’è ancora domani, il David del pubblico.

«Gli spettatori siamo noi, siamo tutti e mi piace pensare che tra loro ci sia di tutto, anche chi non la pensa come me. Grazie ai 5 milioni di persone che sono uscite di casa, hanno cercato parcheggio e pagato il biglietto per vedere il mio film», ha dichiarato l’attrice romana nel ritirare il premio.

Seguono altri 5 premi importanti: miglior esordio alla regia, miglior sceneggiatura originale, miglior attrice protagonista Cortellesi, miglior attrice non protagonista Emanuela Fanelli.

E infine il David Giovani assegnato da una giuria di ragazzi delle scuole per il film che arriva così al il sesto premio di una serata che per l’attrice regista romana è stata comunque straordinaria nonostante fosse partita favorita con ben 12 candidature.

«Rapito» di Marco Bellocchio

Il terzo film più premiato della serata è Rapito del «decano» Marco Bellocchio. Alle 4 statuette della scorsa edizione ne aggiunge ben 5 quest’anno: miglior sceneggiatura non originale, miglior Trucco Enrico Iacoponi, miglior acconciatura Alberta Giuliani, miglior costume Sergio Ballo, Daria Calvelli e miglior scenografia Andrea Castorina e arredamento Valeria Vecello.

Ed è con la miglior sceneggiatura non originale il regista e sceneggiatore vince il suo ottavo David di Donatello su 28 candidature. «L’età mi rende moderatamente soddisfatto. Se non fossi stato premiato sarei stato moderatamente insoddisfatto. Spero che la mente resti lucida ancora a lungo per fare altri film».

«Palazzina Laf» di Michele Riondino

Ma abbiamo un altro esordio alla regia che a sorpresa si è portato a casa ben 3 David, è Palazzina Laf dell’attore pugliese Michele Riondino. Miglior attore protagonista Riondino, miglior attore non protagonista Elio Germano e miglior canzone «La mia terra», musica, testi e interpretazione di Diodato.

«Quest’anno la città di Taranto è presente ai David con tanti film girati in Puglia e in città. Siamo cresciuti con l’idea che non c’è altra industria che l’acciaieria. Il cinema è altra cosa, non vuole essere un’alternativa ma può essere una prospettiva», ha commentato felice per i premi inaspettati l’attore ed esordiente regista.

Delusione invece per Alice Rohrwacher, con zero premi su 13 candidature totali per La chimera ed anche per Nanni Moretti con il suo ultimo Il sol dell’avvenire che se ne torna a casa a mani vuote.

I David di Donatello alla carriera

Emozionanti sono stati le consegne dei David di Donatello alla Carriera per Giorgio Moroder e Milena Vukotic, così come quello speciale per il giornalista di cinema Vincenzo Mollica.

Una standing ovation della platea del Teatro 5 di Cinecittà ha salutato i tre grandi personaggi. Riportiamo parte dei loro commenti al calorosissimo affetto del pubblico della sala e non solo.

«Grazie, questo premio per me vale un Oscar», ha detto il compositore. Giorgio Moroder, nato il 26 aprile 1940 a Ortisei, nel corso della sua eccezionale carriera, ha firmato alcune delle colonne sonore più iconiche della storia del cinema ricevendo tre Oscar, quattro Golden Globe e due Grammy Award per le musiche di Fuga di mezzanotte di Alan Parker e Flashdance di Adrian Lyne; la canzone «Flashdance. What a Feeling» e la composizione strumentale «Love Theme» (entrambe in Flashdance); il brano «Take My Breath Away», successo planetario lanciato dal film Top Gun di Tony Scott.

Il lavoro di Moroder ha contribuito a decretare la popolarità di numerosi altri memorabili titoli, da American Gigolò di Paul Schrader a Scarface di Brian De Palma, da La storia infinita di Wolfgang Petersen (con Klaus Doldinger) a Over the Top di Menahem Golan.

«Quando mi è stato detto che avrei ricevuto questo prestigioso premio ho pensato tutto quello che avrei potuto dire per esprimere questa grandissima emozione  ̶  spiega l’attrice Milena Vukotic al ritiro del premio alla carriera  ̶  e la cosa che mi è venuta subito spontanea è stata la gratitudine. Non solo nei confronti dell’Accademia del cinema ma della vita che qualche volta ci fa qualche dono così eccezionale. Non posso fare a meno infine di volgere il mio pensiero a Federico Fellini che in questo studio 5 ha reso immortale il cinema italiano».

«Mi sveglio con la curiosità, senza la curiosità sarebbe un casino», ha detto ha detto commosso il giornalista Mollica. «Bisogna saper ascoltare». Il giornalista ha poi ringraziato tra gli altri il Tg1, la Rai e Lello Bersani, «che mi ha insegnato, con educazione, signorilità e garbo, tante cose che non potrò mai dimenticare».

Una statuetta «divisa in due»

Non sono mancate le polemiche portate in diretta all’ascolto del pubblico della serata dal costumista Sergio Ballo.

«Che facciamo di questa statuetta? La tagliamo in due? Che tirchieria! Potevate anche darcene due». Ballo continua. «Io sono abbastanza arrabbiato. Ci hanno messo qua sulle scale come Wanda Osiris mentre avremmo preferito dividere con i nostri colleghi in sala questo premio e questo lavoro». Con grande dispiacere infatti abbiamo assistito a questa edizione per la prima e l’ultima volta, si spera, ad una divisione tra i candidati e i premiati ai David in 2 classi diverse.

Una ritenuta degna della sala grande, i cui candidati mostravano il proprio volto alla telecamera, l’altra invece relegata in una location disadorna, senza il pubblico, tenuta in ombra, inquadrata di spalle, in campo lungo.

Questa scelta di messa in scena a molti occhi ha avuto un significato preciso che offende, in una serata che dovrebbe essere di festa, le e diverse professionalità cinematografiche.

Questo trattamento che rivela una sostanziale incomprensione del valore che nel cinema hanno tutte le professioni è stato ritenuto da molti inaccettabile.

Il cinema è viceversa un lavoro di squadra i cui artefici ad ogni livello meritano pari dignità e rispetto. Non lo dimentichiamo mai!

Angela Alizzi

 

TUTTI I VINCITORI DEI DAVID DI DONATELLO

Miglior film

  • C’è ancora domani
  • Il sol dell’avvenire
  • Io Capitano
  • La chimera
  • Rapito

Miglior regia

  • Nanni Moretti – Il sol dell’avvenire
  • Matteo Garrone – Io Capitano
  • Andrea Di Stefano – L’ultima notte di Amore
  • Alice Rohrwacher – La chimera
  • Marco Bellocchio – Rapito

Miglior esordio alla regia

  • Paola Cortellesi – C’è ancora domani
  • Giacomo Abbruzzese – Disco boy
  • Micaela Ramazzotti – Felicità
  • Michele Riondino – Palazzina Laf
  • Giuseppe Fiorello – Stranizza d’amuri

Miglior attrice protagonista

  • Paola Cortellesi – C’è ancora domani
  • Isabella Ragonese – Come pecore in mezzo ai lupi
  • Micaela Ramazzotti – Felicità
  • Linda Caridi – L’ultima notte di Amore
  • Barbara Ronchi – Rapito

Miglior attore protagonista

  • Valerio Mastandrea – C’è ancora domani
  • Cento domeniche – Antonio Albanese
  • Comandante – Pierfrancesco Favino
  • La chimera – Josh O’Connor
  • Michele Riondino – Palazzina Laf

Miglior attrice non protagonista

  • Emanuela Fanelli – C’è ancora domani
  • Romana Maggiora Vergano – C’è ancora domani
  • Barbara Bobulova – Il sol dell’avvenire
  • Alba rohrwacher – La chimera
  • Isabella Rossellini – La chimera

Miglior attore non protagonista

  • Adriano Giannini – Adagio
  • Giorgio Colangeli – C’è ancora domani
  • Vinicio Marchioni – C’è ancora domani
  • Silvio Orlando – Il sol dell’avvenire
  • Elio Germano – Palazzina Laf

Miglior sceneggiatura originale

  • C’è ancora domani – Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi
  • Il sol dell’avvenire – Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella
  • Io capitano – Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini, Andrea Tagliaferri
  • La chimera – Alice Rohrwacher
  • Palazzina Laf – Maurizio Braucci, Michele Riondino

Miglior sceneggiatura non originale

  • Le vele scarlatte – Pietro Marcello, Maurizio Braucci, Maud Ameline
  • Lubo – Giorgio Diritti, Fredo Valla
  • Misericordia – Emma Dante, Elena Stancanelli, Giorgio Vasta
  • Mixed by Erry – Armando Festa, Sydney Sibilia
  • Rapito – Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli

Miglior produttore

  • C’è ancora domani – Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside società del gruppo Fremantle; Vision Distribution società del gruppo Sky; in collaborazione con Sky; in collaborazione con Netflix
  • Comandante – Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri per Indigo Film; Pierpaolo Verga ed Edoardo De Angelis per O’ Groove; Paolo Del Brocco per Rai Cinema; Attilio De Razza per Tramp Limited; Mariagiovanna De Angelis per Vgroove; Antonio Miyakawa per Wise Pictures
  • Disco Boy – Giulia Achilli, Marco Alessi, Lionel Massol, Pauline Seigland, André Logie
  • Io capitano – Archimede, Rai Cinema, Pathé, Tarantula
  • La chimera Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema

Miglior autore della fotografia

  • C’è ancora domani – Davide Leone
  • Comandante – Ferran Paredes Rubio
  • Io capitano – Paolo Carnera
  • La chimera – Hélène Louvart
  • Rapito – Francesco Di Giacomo

Miglior compositore

  • Adagio – Subsonica
  • C’è ancora domani – Lele Marchitelli
  • Il sol dell’avvenire – Franco Piersanti
  • Io capitano – Andrea Farri
  • L’ultima notte di Amore – Santi Pulvirenti

Miglior canzone originale

  • Adagio. «Adagio» musica, testi e interpretazione di Subsonica (Samuel Umberto Romano, Massimiliano Casacci, Davide Dileo, Enrico Matta, Luca Vicini)
  • Il più bel secolo della mia vita. «La vita com’è» musica, testi e interpretazione di Brunori Sas
  • Io capitano. «Baby» musica di Andrea Farri, testi e interpretazione di Seydou Sarr
  • Mixed by Erry. «O Dj (Don’t Give Up)» musica, testi e interpretazione di Liberato
  • Palazzina Laf. «La mia terra» musica, testi e interpretazione di Diodato

Miglior scenografie

  • C’è ancora domani – scenografia Paola Comencini, arredamento Fiorella Cicolini
  • Comandante – scenografia Carmine Guarino, arredamento Iole Autero
  • Io capitano – scenografia Dimitri Capuani, arredamento Roberta Troncarelli
  • La chimera – scenografia Emita Frigato, arredamento Rachele Meliadò
  • Rapito – scenografia Andrea Castorina, arredamento Valeria Vecellio

Miglior costumi

  • C’è ancora domani – Alberto Moretti
  • Comandante – Massimo Cantini Parrini
  • Io capitano – Stefano Ciammitti
  • La chimera – Loredana Buscemi
  • Rapito – Sergio Ballo, Daria Calvelli

Miglior trucco

  • Adagio – Antonello Resch, trucco prostetico o special make-up Lorenzo Tamburini, Michele Salgaro Vaccaro, Francesca Galafassi
  • C’è ancora domani – Ermanno Spera
  • Comandante – Paola Gattabrusi, prostetico o special make-up Lorenzo Tamburini
  • Io capitano – Dalia Colli, prostetico o special make-up Dalia Colli e Roberta Martorina
  • Rapito – Enrico Iacoponi

Miglior acconciatura

  • C’è ancora domani – Teresa Di Serio
  • Comandante – Massimo Gattabrusi
  • Io capitano – Stefano Ciammitti, Dalia Colli
  • La chimera – Daniela Tartari
  • Rapito – Alberta Giuliani

Miglior montaggio

  • C’è ancora domani – Valentina Mariani
  • Io capitano – Marco Spoletini
  • L’ultima notte di Amore – Giogio FranchinI
  • La chimera – Nelly Quettier
  • Rapito – Francesca Calvelli, Stefano Mariotti

Miglior suono

  • C’è ancora domani –  Presa diretta: Filippo Porcari Montaggio del suono: Alessandro Feletti Creazione suoni: Luca Anzellotti Mix: Paolo Segat
  • Comandante – Presa diretta: Valentino Gianni Montaggio del suono: Alessandro Feletti Creazione suoni: Mirko Perri Mix: Giancarlo Rutigliano
  • Il sol dell’avvenire – Presa diretta: Alessandro Zanon Montaggio del suono: Marta Billingsley Creazione suoni: Fabrizio Quadroli Mix: Paolo Segat
  • Io capitano – Presa diretta: Maricetta Lombardo Montaggio del suono: Daniela Bassani Creazione suoni: Mirko Perri Mix: Gianni Pallotto
  • La chimera – Presa diretta: Xavier Lavorel Montaggio del suono: Marta Billingsley Mix: Maxence Ciekawy

Miglior effetti visivi – Vfx

  • Adagio – Supervisore: Stefano Leoni Producer: Flaminia Maltese
  • Comandante – Supervisore: Kevin Tod Haug Producer: Stacey Dodge
  • Denti da squalo – Supervisore: Fabio Tomassetti Producer: Daniele Tomassetti
  • Io capitano – Supervisore: Laurent Creusot Producer: Massimo Cipollina
  • Rapito – Supervisore: Rodolfo MIGLIARI Producer: Lena Di Gennaro

Miglior documentario

  • Enzo Jannacci vengo anch’io
  • Io noi e Gaber
  • Laggiù qualcuno mi ama

Miglior film internazionale

  • Anatomia di una caduta
  • As Bestas
  • Foglie al vento
  • Killers of the Flower Moon
  • Oppenheimer

Migliorcortometraggio

  • The Meatseller di Margherita Giusti

David dello Spettatore

  • C’è ancora domani di Paola Cortellesi

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